La biblioteca ideale di Giordano Bruno
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Regomer - antroponimo » Infinito [GA] p. 377



che venga esplicato in sí anguste margini, di sorte che par
vituperio il non pensare che questo corpo, che a noi par
vasto e grandissimo, al riguardo della divina presenza non
sia che un punto, anzi un nulla
?.
Elpino. Come la grandezza de Dio non consiste nella
dimensione corporale in modo alcuno (lascio che non li
aggionge nulla il mondo), cossí la grandezza del suo simu-
lacro non doviamo pensare che consista nella maggiore e
minore mole di dimensioni.
Filoteo. Assai bene dite, ma non rispondete al nervo
della raggione; perché io non richiedo il spacio infinito,
e la natura non ha spacio infinito, per la dignità della di-
mensione o della mole corporea, ma per la dignità delle
nature e specie corporee; perché incomparabilmente meglio
in innumerabili individui si presenta l'eccellenza infinita,
che in quelli che sono numerabili e finiti. Però, bisogna che
di un inaccesso volto divino sia un infinito simulacro, nel
quale, come infiniti membri, poi si trovino mondi innu-
merabili, quali sono gli altri. Però, per la raggione de innu-
merabili gradi di perfezione, che denno esplicare la eccel-
lenza divina incorporea per modo corporeo, denno essere
innumerabili individui, che son questi grandi animali (de
quali uno è questa terra, diva madre che ne ha parturiti
ed alimenta e che oltre non ne riprenderà), per la conti-
nenza di questi innumerabili si richiede un spacio infinito.
Nientemeno dunque è bene che siano, come possono essere,
innumerabili mondi simili a questo, come ha possuto e
può essere ed è bene che sia questo.