La biblioteca ideale di Giordano Bruno
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Malcuth - antroponimo » Basilius - antroponimo » Infinito [GA] p. 381



al riguardo de l'infinito è niente? perché volete quel centro
della divinità, che può infinitamente in una sfera (se cossí
si potesse dire) infinita amplificarse, come invidioso, rima-
ner piú tosto sterile che farsi comunicabile, padre fecondo,
ornato e bello? voler piú tosto comunicarsi diminutamente
e, per dir meglio, non comunicarsi, che secondo la raggione
della gloriosa potenza ed esser suo? perché deve esser
frustrata la capacità infinita, defraudata la possibilità de
infiniti mondi che possono essere, pregiudicata la eccellenza
della divina imagine che deverebe piú risplendere in uno
specchio incontratto e secondo il suo modo di essere infi-
nito, immenso? perché doviamo affirmar questo che, posto,
mena seco tanti inconvenienti e, senza faurir leggi, religioni,
fede o moralità in modo alcuno, destrugge tanti principii
di filosofia? Come vuoi tu che Dio, e quanto alla potenza
e quanto a l'operazione e quanto a l'effetto (che in lui
son medesima cosa), sia determinato, e come termino della
convessitudine di una sfera, piú tosto che, come dir si può,
termino interminato di cosa interminata? Termino, dico,
senza termine, per esser differente la infinità dell'uno da
l'infinità dell'altro: perché lui è tutto l'infinito compli-
catamente e totalmente, ma l'universo è tutto in tutto
(se pur in modo alcuno si può dir totalità, dove non è parte
né fine) explicatamente, e non totalmente
; per il che l'uno
ha raggion di termine, l'altro ha raggion di terminato,