La biblioteca ideale di Giordano Bruno
opera omnia
indici
fonti
ricerca
progetto
aiuto
crediti
Behemot - antroponimo » Rhegima - antroponimo » Infinito [GA] p. 411


giú, corra per infinito al basso; il che è manifesto da quel
che si trova in tutt'i moti e trasmutazioni. Come nella
generazione non si cerca di fare quel che non può esser
fatto, cossí nel moto locale non si cerca il luogo, ove non si
possa giunger mai; e quello che non è possibile che sia in
Egitto, è impossibile che si muova in verso Egitto; perché
la natura nessuna cosa opra in vano. Impossibile è, dunque,
che cosa si muova verso là dove non può pervenire"
.
Filoteo. A questo si è risposto assai; e diciamo che son
terre infinite, son soli infiniti, è etere infinito; o secondo
il dir di Democrito ed Epicuro, è pieno e vacuo infinito;
l'uno insito ne l'altro
. E son diverse specie finite, le une
comprese da le altre, e le une ordinate a le altre. Le quali
specie diverse tutte se hanno come concorrenti a fare un
intiero universo infinito, e come ancora infinite parti de
l'infinito, in quanto che da infinite terre simili a questa
proviene in atto terra infinita, non come un solo continuo,
ma come un compreso dalla innumerabile moltitudine di
quelle. Similmente se intende de le altre specie di corpi,
o sieno quattro o sieno due o sieno tre o quante si voglia
(non determino al presente); le quali, come che sono parte
(in modo che si possono dir parte) de l'infinito, bisogna
che sieno infinite, secondo la mole che resulta da tal molti-
tudine. Or qui non bisogna che il grave vada in infinito al
basso. Ma come questo grave va al suo prossimo e conna-
tural corpo, cossí quello al suo, quell'altro al suo. Ha questa
terra le parti che appartengono a lei; ha quella terra le
parti sue appartenenti a sé. Cossí ha quel sole le sue parti
che si diffondeno da lui e cercano di ritornare a lui; ed altri