La biblioteca ideale di Giordano Bruno
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Malcuth - antroponimo » Basilius - antroponimo » Infinito [GA] p. 414



Il soggetto primo e formabile se muove infinitamente, e
secondo il spacio e secondo il numero delle figurazioni;
mentre le parti della materia s'intrudeno ed extrudeno da
questo in quello e in quell'altro loco, parte e tutto.
Elpino. Io intendo molto bene. Soggionge per terza
raggione, che, "se si dicesse l'infinito discreto e disgionto,
onde debbano essere individui e particolari fuochi infiniti,
e ciascun di quelli poi essere finito, nientemanco accaderà,
che quel fuoco, che resulta da tutti gl'individui, debba
essere infinito"
.
Filoteo. Questo ho già conceduto; e per sapersi questo,
lui non dovea forzarsi contra di ciò da che non séguita
inconveniente alcuno. Perché, se il corpo vien disgiunto o
diviso in parte localmente distinte, de le quali l'una pondere
cento, l'altra mille, l'altra diece, seguitarà che il tutto
pondere mille cento e diece. Ma ciò sarà secondo piú pesi
discreti, e non secondo un peso continuo. Or noi e gli antichi
non abbiamo per inconveniente che in parti discrete se
ritrove peso infinito; perché da quelle resulta un peso
logicamente, o pur aritmetrica- o geometricamente, che
vera- e naturalmente non fanno un peso, come non fanno
una mole infinita, ma fanno infinite mole e pesi finiti. Il
che dire, imaginare ed essere, non è il medesimo, ma molto
diverso. Perché da questo non séguita che sia un corpo
infinito di una specie, ma una specie di corpo in infiniti
finiti; né è però un pondo infinito, infiniti pondi finiti,
atteso che questa infinitudine non è come di continuo, ma
come di discreti; li quali sono in un continuo infinito, che