La biblioteca ideale di Giordano Bruno
opera omnia
indici
fonti
ricerca
progetto
aiuto
crediti
Melicus - antroponimo » Britannia - toponimo terrestre » Infinito [GA] p. 425



maggiori l'uno de l'altro, quante possono esser specie di
numeri. Da questa dottrina, dico, avete modo di estricarvi
da innumerabili labirinti.
Elpino. Particolarmente di quello, che fa al proposito
nostro de gl'infiniti passi ed infinite miglia, che verrebono
a fare un infinito minore ed un altro infinito maggiore
nell'inmensitudine de l'universo. Or seguitate.
Filoteo. Secondo, nel suo inferire non procede demostra-
tivamente Aristotele. Perché da quel, che l'universo è infinito
e che in esso (non dico di esso, perché altro è dir parti
nell'infinito, altro dell'infinito) sieno infinite parti, che
hanno tutte azione e passione, e per conseguenza trasmu-
tazione intra de loro, vuole inferire o che l'infinito abbia
azione o passione nel finito o dal finito, over che l'infinito
abbia azione ne l'infinito, e questo patisca e sia trasmutato
da quello
. Questa illazione diciamo noi che non vale fisica-
mente, benché logicamente sia vera: atteso che quantunque,
computando con la raggione, ritroviamo infinite parti che
sono attive, ed infinite che sono passive, e queste sieno
prese come un contrario e quelle come un altro contrario;
nella natura poi, - per esserno queste parti disgionte e
separate, e con particulari termini divise, come veggiamo, -
non ne forzano né inclinano a dire, che l'infinito sia agente
o paziente, ma che nell'infinito parte finite innumerabili
hanno azione e passione. Concedesi dunque, non che l'in-
finito sia mobile ed alterabile, ma che in esso sieno infiniti
mobili ed alterabili; non che il finito patisca da infinito, se-
condo fisica e naturale infinità, ma secondo quella che pro-
cede da una logica e razionale aggregazione che tutti gravi