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Remus - antroponimo » Infinito [GA] p. 427



Come per essempio, le parti di doi corpi contrarii, che
possono alterarsi, sono le vicine, come A ed 1, B e 2,
C e 3, D e 4; e cossí discorrendo in infinito. Dove mai
potrai verificare azione intensivamente infinita, perché
di que' doi corpi le parti non si possono alterare oltre certa
e determinata distanza; e però M e 10, N e 20, 0 e 30,
P e 40 non hanno attitudine ad alterarsi. Ecco dunque
come, posti doi corpi infiniti, non seguitarebe azione infinita.
Dico ancora di vantaggio che, quantunque si suppona e
conceda che questi doi corpi infiniti potessero aver azione
l'un contra l'altro intensivamente, e secondo tutta la loro
virtú riferirse l'uno a l'altro, per questo non seguitarebe
affetto d'azione né passione alcuna; perché non meno
l'uno è valente ripugnando e risistendo, che l'altro possa
essere impugnando ed insistendo, e però non seguitarrebe
alterazione alcuna. Ecco dunque, come da doi infiniti
contraposti o séguita alterazione finita o séguita nulla
a fatto.
Elpino. Or che direte al supposito de l'un corpo con-
trario finito e l'altro infinito, come se la terra fusse un corpo
freddo ed il cielo fusse il fuoco, e tutti gli astri fuochi ed
il cielo inmenso e gli astri innumerabili? Volete che per
questo séguite quel che induce Aristotele, che il finito
sarebbe assorbito da l'infinito
?