La biblioteca ideale di Giordano Bruno
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Mopsus - antroponimo » Infinito [GA] p. 440



vane e sterili. Però è conveniente e naturale ch'abbiano
la diversità de le parti, come questa ed altre terre hanno
la diversità di proprii membri; benché questi sieno sensibili
come acqui illustrate, e quelli come luminose fiamme.
Elpino. Credete che, quanto alla consistenza e solidità,
la materia prossima del sole sia pur quella che è materia
prossima de la terra? (Perché so, che non dubitate essere
una la materia primiera del tutto).
Filoteo. Cossí è certo. Lo intese il Timeo, lo confermò
Platone, tutti veri filosofi l'han conosciuto, pochi l'hanno
esplicato, nessuno a' tempi nostri s'è ritrovato che l'abbia
inteso, anzi molti con mille modi vanno turbando l'intel-
ligenza; il che è avenuto per la corrozion de l'abito e difetto
di principii.
Elpino. A questo modo d'intendere se non è pervenuta,
pur pare che s'accoste la Dotta ignoranza del Cusano, quando,
parlando de le condizioni de la terra, dice questa sentenza:
"Non dovete stimare che da la oscurità e negro colore
possiamo argumentare che il corpo terreno sia vile e piú
de gli altri ignobile; perché, se noi fussimo abitatori del sole,
non vedremmo cotal chiarezza che in quello veggiamo da
questa regione circumferenziale a lui. Oltre ch'al presente,
se noi ben bene fissaremo l'occhio in quello, scuopriremo
ch'ha verso il suo mezzo quasi una terra, o pur come un
umido ed uno nuvoloso corpo che, come da un cerchio
circumferenziale, diffonde il chiaro e radiante lume. Onde