La biblioteca ideale di Giordano Bruno
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Borista - antroponimo » Infinito [GA] p. 480



occhi possiamo comprendere, piú raggionevolmente, e
senza incorrere inconvenienti, e con formar teoria piú ac-
comodata e giusta, applicabile al moto piú regolare de gli
detti erroni circa il mezzo, doviamo intendere la terra
essere tanto lontana dal mezzo quanto il sole. Onde facil-
mente con gli loro principii medesimi han modo di scuoprir
a poco a poco la vanità di quel che si dice della gravità di
questo corpo, e differenza di questo loco da gli altri, del-
l'equidistanza di mondi innumerabili, che veggiamo da
questo oltre gli detti pianeti, del rapidissimo moto piú
tosto di tutti quei circa quest'uno, che della versione di
quest'uno a l'aspetto di que' tutti
; e potranno dovenir
suspetti almeno sopra altri sollennissimi inconvenienti che
son suppositi nella volgar filosofia. Or, per venire al propo-
sito onde siamo partiti, torno a dire che né tutto l'uno
né parte de l'uno sarrebe atto a muoversi verso il mezzo
de l'altro, quantunque un altro astro fusse vicinissimo a
questo, di sorte che il spacio o punto della circonferenza
di quello si toccasse col punto o spacio della circonferenza
di questo.
Elpino. Di questo il contrario ha disposto la provida
natura, perché, se ciò fusse, un corpo contrario destrug-
gerebe l'altro; il freddo e umido s'ucciderebono col caldo
e secco: de quali, però a certa e conveniente distanza di-
sposti, l'uno vive e vegeta per l'altro. Oltre, un corpo simile
impedirebe l'altro dalla comunicazione e partecipazione
del conveniente che dona al dissimile e dal dissimile riceve;
come ne dechiarano tal volta non mediocri danni ch'alla
fragilità nostra apportano le interposizioni di un'altra