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Balah - antroponimo » Infinito [GA] p. 484
le parti e congenei corpi, quantunque distanti sieno, si
muoveno pure al suo tutto e suo consimile ?
Filoteo. Chi non vede, ch'è contra ogni raggione e senso,
considerato quel ch'abbiamo poco fa detto? Certo, le parti
fuor del proprio globo si muoveranno al propinquo simile,
ancor che quello non sia il suo primario e principal conti- nente; e talvolta a altro, che lo conserve e nodrisca, benché
non simile in specie; perché il principio intrinseco impul- sivo non procede dalla relazione ch'abbia a loco determi- nato, certo punto e propria sfera, ma da l'appulso natu- rale di cercar ove meglio e piú prontamente ha da mante- nersi e conservarsi nell'esser presente; il quale, quantunque
ignobil sia, tutte le cose naturalmente desiderano. Come
massime desiderano vivere quegli uomini, e massime te- meno il morire coloro che non han lume di filosofia vera,
e non apprendeno altro essere ch'il presente, e pensano
che non possa succedere altro che appartenga a essi. Perché
non son pervenuti ad intendere che il principio vitale non
consiste ne gli accidenti che resultano dalla composizione,
ma in individua ed indissolubile sustanza, nella quale, se
non è perturbazione, non conviene desiderio di conser- varsi, né timore di sperdersi; ma questo è conveniente a
gli composti, cioè secondo raggione simmetrica, comples- sionale, accidentale. Perché né la spiritual sustanza, che
s'intende unire, né la materiale, che s'intende unita, pos- sono esser suggette ad alterazione alcuna o passione, e per
consequenza non cercano di conservarsi, e però a tai su- stanze non convien moto alcuno, ma a le composte. Tal
dottrina sarà compresa, quando si saprà ch'esser grave
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