La biblioteca ideale di Giordano Bruno
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Borista - antroponimo » Infinito [GA] p. 485



o lieve non conviene a' mondi, né a parte di quelli; perché
queste differenze non sono naturalmente, ma positiva- e
rispettivamente. Oltre, da quel ch'abbiamo altre volte
considerato, cioè che l'universo non ha margine, non ha
estremo, ma è inmenso ed infinito, aviene che a gli corpi
principali a riguardo di qualche mezzo o estremo, non
possono determinarsi a moversi rettamente, perché da
tutt'i canti fuor della sua circumferenza hanno ugual e
medesimo rispetto: però non hanno altro moto retto che
di proprie parti, non a riguardo d'altro mezzo e centro
che del proprio intiero, continente e perfetto. Ma di questo
considerarò al suo proposito e loco. Venendo dunque al
punto, dico: che, secondo gli suoi medesimi principii, non
potrà verificar questo filosofo che corpo, quantunque lon-
tano, abbia attitudine di rivenire al suo continente o simile,
se lui intende le comete di materia terrestre; e tal materia,
quale in forma di exalazione è montata in alto all'incen-
tiva region del foco; le quali parti sono inetti a descen-
dere al basso; ma, rapite dal vigor del primo mobile, cir-
cuiscono la terra
, e pure non sono di quinta essenza, ma
corpi terrestri gravissimi, spessi e densi. Come chiaro si
argumenta da l'apparenza in sí lungo intervallo e lunga
resistenza che fanno al grave e vigoroso incendio del foco:
che tal volta perseverano oltre un mese a bruggiare, come
per quarantacinque giorni continui a' tempi nostri n'è
vista una. Or, se per la distanza non si destrugge la raggion