La biblioteca ideale di Giordano Bruno
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Balah - antroponimo » Infinito [GA] p. 505



ch'io abbia desimparato e perso il cervello. Or, perché
questa è una infirmità la quale nessun meno la sente che
l'amalato istesso, io piú tosto mosso da una suspizione,
promosso dalla dottrina all'ignoranza, molto son contento
d'essere incorso in un medico tale, il qual è stimato suffi-
ciente da tutti di liberarmi da tal mania.
Albertino.
Nol può far la natura, io far nol posso,
S'il male è penetrato in sin a l'osso
.

Fracastorio. Di grazia, signor, toccategli prima il polso
e vedete l'urina; perché appresso, se non possiamo effettuar
la cura, staremo sul giudizio.
Albertino. La forma di toccar il polso è di veder come
vi potrete risolvere ed estricar da alcuni argomenti, ch'or
ora vi farò udire, quali necessariamente conchiudeno la
impossibilità di piú mondi; tanto manca, che gli mondi
sieno infiniti.
Filoteo. Non vi sarò poco ubligato quando m'arrete
insegnato questo; e quantunque il vostro intento non riesca,
vi sarò pur debitore per quel, che mi verrete a confirmar
nel mio parere. Perché, certo, vi stimo tale che per voi mi
potrò accorgere di tutta la forza del contrario; e come
quello che siete espertissimo nelle ordinarie scienze, facil-
mente vi potrete avedere del vigor de' fondamenti ed edi-
ficii di quelle, per la differenza ch'hanno da nostri principii.
Or perché non accada interrozione di raggionamenti, e
ciascuno a bel agio possa esplicarsi tutto, piacciavi di
apportar tutte quelle raggioni che stimate piú salde e prin-
cipali e che vi paiono demostrativamente conchiudere.