La biblioteca ideale di Giordano Bruno
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Bobus, Doctor - antroponimo » Maia - antroponimo » Infinito [GA] p. 508



corpo, non è moto, non v'è numero, né misura di moto;
dove non è questa, non è tempo. Poi abbiam provato, che
fuor del mondo non è corpo, e per consequenza per noi è
dimostrato non esservi moto, né tempo. Se cossí è, non vi è
temporeo né mobile: e per consequenza, il mondo è uno.
Secondo, principalmente dall'unità del motore s'infe-
risce l'unità del mondo. È cosa concessa, che il moto cir-
culare è veramente uno, uniforme, senza principio e fine.
S'è uno, è uno effetto, il quale non può essere da altro
che da una causa. Se, dunque, è uno il cielo primo, sotto
il quale son tutti gl'inferiori, che conspirano tutti in un
ordine, bisogna che sia unico il governante e motore. Questo
essendo inmateriale, non è moltiplicabile di numero per
la materia. Se il motore è uno, e da un motore non è se
non un moto, ed un moto (o sia complesso o incomplesso)
non è se non in un mobile, o semplice o composto, rimane
che l'universo mobile è uno. Dunque, non son piú mondi
.
Terzo, principalmente da luoghi de corpi mobili si con-
chiude ch'il mondo è uno. Tre sono le specie di corpi mo-
bili: grave in generale, lieve in generale e neutro; cioè
terra ed acqua, aria e fuoco, e cielo. Cossí gli luoghi de
mobili son tre: infimo e mezzo, dove va il corpo gravis-
simo; supremo massime discosto da quello; e mezzano tra
l'infimo e il supremo. Il primo è grave, il secondo è né
grave né lieve, il terzo è lieve. Il primo appartiene al centro,