La biblioteca ideale di Giordano Bruno
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Remus - antroponimo » Infinito [GA] p. 531



cominciorno a nominare orbi deferenti, materie divine,
parti piú rare e dense di natura celeste, quinte essenze ed
altre fantasie e nomi privi d'ogni suggetto e veritade.
Al settimo argomento diciamo uno essere l'universo
infinito, come un continuo e composto di eteree regioni e
mondi; infiniti essere gli mondi, che in diverse regioni di
quello per medesima raggione si denno intendere ed essere
che questo in cui abitiamo noi, questo spacio e regione
s'intende ed è: come ne gli prossimi giorni ho raggionato
con Elpino, approvando e confirmando quello che disse
Democrito, Epicuro ed altri molti, che con gli occhi piú
aperti han contemplata la natura, e non si sono presentati
sordi alle importune voci di quella.

Desine quapropter, novitate exterritus ipsa,
Expuere ex animo rationem: sed magis acri
Iudicio perpende, et si tibi vera videtur,
Dede manus; aut si falsa est, accingere contra.
Quaerit enim rationem animus, cum summa loci sit
Infinita foris haec extra moenia mundi;
Quid sit ibi porro, quo prospicere usque velit mens,
Atque animi tractus liber quo pervolet ipse.
Principio nobis in cunctas undique partes,
Et latere ex utroque, infra supraque per omne,
Nulla est finis, uti docui, res ipsaque per se
Vociferatur, et elucet natura profundi
.


Crida contro l'ottavo argumento, che vuole la natura
fermarsi in un compendio; perché, benché esperimentiamo