La biblioteca ideale di Giordano Bruno
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Mopsus - antroponimo » Infinito [GA] p. 532



in ciascuno ne'mondi grandi e piccioli, non si vede però
in tutti; perché l'occhio del nostro senso, senza veder fine,
è vinto dal spacio inmenso che si presenta; e viene confuso
e superato dal numero de le stelle che sempre oltre ed oltre
si va moltiplicando; di sorte che lascia indeterminato il
senso e costrenge la raggione di sempre giongere spacio a
spacio, regione a regione, mondo a mondo.

Nullo iam pacto verisimile esse putandumst,
Undique cum vorsum spacium vacet infinitum,
Seminaque innumero numero, summaque profunda
Multimodis volitent aeterno percita motu,
Hunc unum terrarum orbem, caelumque creatum.
Quare etiam atque etiam tales fateare necesse est,
Esse alios alibi congressus materiei:
Qualis hic est avido complexu quem tenet aether
.


Mormora contro il nono argumento, che suppone e
non prova che alla potenza infinita attiva non risponda
infinita potenza passiva e non possa esser soggetto infinita
materia e farsi campo spacio infinito; e per consequenza
non possa proporzionarsi l'atto e l'azione a l'agente, e
l'agente possa comunicar tutto l'atto, senza che esser possa
tutto l'atto comunicato (che non può imaginarsi piú aperta
contradizione di questa). È dunque assai ben detto:

Praeterea cum materies est multa parata,
Cum locus est praesto, nec res nec causa moratur
Ulla, geri debent nimirum et confieri res.
Nunc ex 5 seminibus si tanta est copia quantam
Enumerare aetas animantum non queat omnis,