La biblioteca ideale di Giordano Bruno
opera omnia
indici
fonti
ricerca
progetto
aiuto
crediti
Bressius - antroponimo » Infinito [GA] p. 370



Elpino. A che dunque ne serveno gli sensi? Dite.
Filoteo. Ad eccitar la raggione solamente, ad accusare,
ad indicare e testificare in parte, non a testificare in tutto,
né meno a giudicare, né a condannare. Perché giamai
quantunque perfetti, son senza qualche perturbazione.
Onde la verità, come da un debile principio, è da gli sensi
in picciola parte, ma non è nelli sensi.
Elpino. Dove dunque?
Filoteo. Ne l'oggetto sensibile come in un specchio,
nella raggione per modo di argumentazione e discorso
nell'intelletto per modo di principio o di conclusione,
nella mente in propria e viva forma.
Elpino. Su dunque, fate vostre raggioni.
Filoteo. Cossí farò. Se il mondo è finito ed estra il mondo
è nulla, vi dimando: ove è il mondo? ove è l'universo?
Risponde Aristotele: è in se stesso. Il convesso del primo
cielo è loco universale; e quello, come primo continente,
non è in altro continente, perché il loco non è altro che
superficie ed estremità di corpo continente; onde chi non
ha corpo continente, non ha loco
. - Or che vuoi dir tu,
Aristotele, per questo, che "il luogo è in se stesso?",
che mi conchiuderai per "cosa estra il mondo?".
Se tu dici che non v'è nulla; il cielo, il mondo, certo, non
sarà in parte alcuna; -
Fracastorio. Nullibi ergo erit mundus. Omne erit in nihilo.
Filoteo. - il mondo sarà qualcosa che non si trova.
Se dici (come certo mi par che vogli dir qualche cosa,